
Pasta fresca fatta in casa
Il gusto della tradizione
La pasta fresca preparata con semola di grano duro è uno dei pilastri della tradizione gastronomica lucana, espressione autentica di una cucina semplice ma profondamente legata alla terra. A Matera e in tutta la Basilicata, l’impasto si ottiene mescolando semola e acqua, senza uova, secondo una ricetta tramandata di generazione in generazione. Il risultato è una pasta ruvida, corposa e saporita, perfetta per trattenere sughi rustici o condimenti a base di verdure o legumi.
I formati possono variare tra corti e lunghi a seconda del condimento e del proprio gusto personale: orecchiette, cavatelli, ferricelli, maltagliati e tanti altri.L’elemento necessario che li accomuna tutti è la pazienza di chi decide di dedicare il proprio tempo per realizzare qualcosa di speciale.
Tempo, pazienza e amore per la tradizione sono gli ingredienti segreti per ottenere una pasta fatta in casa perfetta!
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Ingredienti per 4 persone
- 400 g semola rimacinata (o 200g semola+200g semola rimacinata)
- 200g acqua tiepida circa
- 1 pizzico di sale


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Procedimento
Prepara gli ingredienti
Versa su una spianatoia 400 g di semola di grano duro (puoi mescolare metà semola classica e metà semola rimacinata per una pasta più ruvida ma lavorabile).Forma la fontana
Disponi la semola a fontana, con un piccolo incavo centrale.Aggiungi l’acqua
Versa lentamente circa 200 ml di acqua tiepida (la quantità può variare in base all’umidità della farina). Aggiungi un pizzico di sale.Impasta
Inizia a raccogliere la farina dall’interno verso l’esterno, lavorando con le dita. Impasta energicamente per 10-12 minuti, fino a ottenere un impasto liscio, sodo e omogeneo.Fai riposare
Copri l’impasto con un canovaccio e lascialo riposare per almeno 30 minuti a temperatura ambiente.Stendi e dai forma
Preleva una parte dell’impasto, forma dei cordoncini e crea i formati desiderati: orecchiette, cavatelli, strascinati, ferricelli. Una volta ottenuto il formato desiderato, sdiponi la pasta delicatamente su un canovaccio o una tovaglia cosparsa di farina distanziando i vari pezzi, per farla asciugare e non farla attaccare.
Cuoci
Cuoci la pasta in abbondante acqua salata finché non viene a galla e risulta al dente (circa 5-7 minuti a seconda del formato) e condiscila secondo i tuoi gusti.
- Servizio
- Dopo averla condita si può decidere di portarla a tavola in un unico grande piatto da mettere al centro, da cui ogni commensale si possa servire.
Note e consigli
Per ottenere un risultato ancora più rustico si può impastare anche solo semola di grano duro, ma l’impasto che si ottiene è molto tenace e per lavorarlo ci vuole forza e pazienza.


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Cosa bere con…
Cosa bere per accompagnare questo piatto?
Il vino è da scegliere a seconda del tipo di condimento scelto.

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Attrezzatura necessaria
- Spianatoia
- Ciotole
- Caraffa dosatrice
- coltello o raschietto
- Canovaccio o tovaglia su cui poggiare la pasta
- Vassoi


Storia e origini del piatto
La pasta fatta in casa è una delle espressioni più antiche e radicate della cultura gastronomica italiana, e nel Sud in particolare.
Ma da dove nasce quest’arte?
Contrariamente al mito che attribuisce l’invenzione della pasta a Marco Polo, la documentazione storica dimostra che già in epoca etrusca e romana esistevano impasti di farine e acqua, stesi e cotti su pietra. Nel Medioevo, nel Mezzogiorno d’Italia, la semola di grano duro divenne protagonista, grazie al clima secco e ai terreni ideali per la coltivazione del grano duro.
La pasta fresca veniva impastata a mano nelle case , con semola e acqua: senza uova, senza sprechi, solo essenzialità. Ogni formato aveva un significato: i ferricelli per le feste, le lagane/maltagliati per i giorni di magro, i cavatelli e le orecchiette per le domeniche in famiglia.
Oggi la pasta fatta in casa è tornata sulle nostre tavole, non solo come alimento, ma come segno di cibo di qualità, tra manualità, semplicità e identità culturale.
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